Luca Forno – Arsenale Editrice – Verona – 2012 – ISBN 978-88.4-378-7
PREFAZIONE
Ancora una volta, e sempre con sorprendente lucidità e
meraviglia, le fotografie in biancoenero di Luca Forno ci mostrano un
angolo di realtà, declinata – dal bianco al nero… – nelle sue più
varie e sfumate manifestazioni: sociale, imprenditoriale, morale,
paesaggistica e quant’altro…
Siamo in Indonesia, questa volta, ed i
sapienti e minuziosi fotogrammi di Forno ci danno puntuale
rappresentazione del lungo viaggio che le specialissime imbarcazioni
volute dalla Coeclerici hanno intrapreso dai cantieri cinesi di Nantong
per giungere infine a Kalimantan , luogo da cui ha effettivamente
inizio la loro operatività lavorativa.
Sono la Bulk Java e la Bulk
Borneo, questi i nomi magicamente evocativi di salgariane avventure
posti a prua e poppa dei giganti che solcano il mare con orientale
consapevolezza del proprio incedere…, navi che, in realtà, sono una
sorta di ‘isola galleggiante’ adibita al trasbordo del carbone
proveniente dalle vicine miniere del continente.
Un’isola che ora si
trova in quel preciso punto dato dall’incrocio di latitudine e
longitudine, non per casualità naturale (vuoi perché il prodotto di una
eruzione vulcanica sottomarina, vuoi perché piccolo lembo di terra
staccatosi dal continente…) ma per la altrettanto precisa volontà umana
data dall’incrocio di intenzionalità manageriale italiana e know-how
tecnologico orientale.
Ecco allora come il nostro fotografo si pone
prudente (nell’accezione più etimologicamente vera e doppia del
termine: come colui che ‘prevede’ e ‘provvede’…) in scia al ‘drago’ che
naviga per meglio carpirne i movimenti, i rumori, gli slanci e la
quiete, insomma la sua essenza, poi ‘riflessa’ dalle lenti ottiche
della macchina fotografica ed a noi offerta per una riflessione
attualissima sull’umano agire agli inizi del Terzo Millennio.
Gli
scatti, mai come questa volta scevri da ogni compiacimento pedantemente
artistico, non scadono mai – tuttavia – nella trappola inversa di
fredda e rituale cronaca documentaria: entrambi gli atteggiamenti
(peraltro pur nobili…), vengono efficacemente superati e (s)volti da
Forno in una sintesi iconografica che nulla lascia alla immaginazione
dello spettatore salvo la sua capacità di riappropriarsene quando
questa eccede o difetta (questione di sensibilita’, iso…) ai bordi del
‘bianco’ o sul confine del ‘nero’…
Dunque il percorso che porta le
possenti navi a fissare gli ormeggi al largo delle coste indonesiane e,
così facendo, a mimetizzarsi nell’arcipelago già regno di Sandokan, e’
topograficamente evidenziato dal Nostro passo passo, con rilievi
fotografici che vanno a comporre, poco alla volta, una esatta cartina
della nuova ‘isola’, brulicante non di turisti e vacanzieri ma di poche
e tecniche silhouettes che danno il ritmo a fantasmagorie di linee e
polveri…
Il risultato, ancora una volta, conferma Luca Forno come
uno degli interpreti più brillanti del bi-colore, degno cantore odierno
di avventure (non solo imprenditoriali) che non sarebbero dispiaciute
al grande Emilio Salgari…
Marco Riolfo – Calizzano